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OK Informativa estesa cookieUn nuovo impegno all’orizzonte per il DoveVivo Cus Trieste di Serie C Femminile di volley: la formazione universitaria ospiterà questa domenica (ore 18.00, PalaCus di Via Monte Cengio - ingresso libero fino a 100 spettatori previa presentazione di Super Green Pass) il Mossa, squadra già incontrata nel girone di andata e formazione certamente che rappresenta un altro impegno utile per cercare di racimolare punti salvezza in questo 2021/2022. Federico Vivona, condottiero della formazione triestina, fa le sue considerazioni a tutto tondo sul momento delle sue ragazze.
Coach, un tuo commento dopo l’ultima esibizione delle ragazze in campionato.
“La partita di sabato ci ha dato un lumicino di speranza: tolte le prime tre squadre, infatti, con tutte le altre è possibile competere. La grande differenza fra noi e gli altri è che se non giochiamo al 120% non riusciamo a portarla a casa, invece le nostre avversarie hanno spesso individualità che aiutano a risollevarsi dagli sbandamenti”.
Una breve nota sui Campionati Nazionali Universitari, dove anche in questo caso tu guidi la selezione femminile in panchina: com’è andata con Venezia, nella prima partita?
“Direi che abbiamo fatto molto bene grazie anche agli innesti di Fabro, Campestini, Misciali e Vattovaz, atlete per le quali ringraziamo le società di appartenenza che ci hanno concesso il nullaosta. Avere giocatrici presenti da anni in Serie B e Serie C ha dato sicuramente una qualità maggiore al nostro gioco. Il livello e la qualità erano certamente superiori a quanto solitamente siamo abituati ad avere durante i weekend di campionato e, ora, andremo a Verona a tentare il tutto per tutto e poi dovremo attendere l’esito della sfida fra Verona e Venezia per capire chi la spunterà nel gironcino a tre”.
Nel weekend arriva Mossa, al PalaCus: l’opinione di coach Vivona in merito.
“Con le isontine sarà un bel banco di prova: per fortuna siamo in casa e dobbiamo tirar fuori il meglio di noi. Come dicevo prima, o giochiamo al massimo o è dura vincere: quest’anno, più che mai, vedo che è quella la differenza tra le formazioni di vertice e chi lotta per non retrocedere, com’è nel nostro caso”.