La storia


La storia del CUS

1945 - Gli inizi

A luglio nasce a Trieste, città con un profondo sentimento italiano, dopo uno dei momenti più bui della sua storia recente e sotto l’influenza del naturale entusiasmo che segue ai momenti di un dopoguerra particolarmente tragico nelle terre della Venezia Giulia, il movimento universitario degli studenti, raccolto attorno al Tribuno riconosciuto quale massima espressione di una tradizione goliardica che, da queste parti, assume inevitabilmente anche aspetti di carattere nazionalistico. Del Direttivo del Tribunato fa parte anche Enzo Civelli, studente di Economia e Commercio, che ha un unico chiodo fisso, riorganizzare lo sport nelle Università, nell’ambito dell’Associazione Universitaria, organismo studentesco nato in Italia al cadere del Fascismo. Egli abbandona momentaneamente la frequenza delle aule e, dopo mesi di duro lavoro e contatti cittadini, fonda, alla fine del 1945, il Comitato Universitario Sportivo di Trieste assieme ad un gruppetto di studenti appassionati sportivi e con la “benedizione” del Rettore Magnifico di allora, Salvatore Satta. Nel frattempo a Pisa era stata organizzata la prima manifestazione sportiva universitaria del dopoguerra ed il fatto di non aver potuto inviare una rappresentativa triestina aveva ancor più stimolato Civelli a costituire in Italia un movimento unitario degli studenti sportivi. A tal fine incontra a Padova colui che sarebbe divenuto il primo e massimo artefice del nuovo movimento sportivo universitario italiano, Alberto Pettinella. Questi illustra ad Enzo Civelli il suo ambizioso progetto di costituire un’associazione sportiva nazionale universitaria e Civelli, al suo rientro a Trieste, ottiene l’appoggio del Rettore ed avvia una serie di attività sportive che, organizzate in sezioni (e ancora con il nome di Comitato Sportivo Universitario), diverranno il germe del futuro C.U.S.: pallacanestro, pallavolo, scherma, atletica leggera e tennis sono le prime attività avviate. Inoltre invia, nel gennaio del 1946, una lettera a Padova in cui dichiara l’adesione di Trieste al progetto.

1946 - La fondazione del C.U.S.I.

Tra il mese di marzo e quello di maggio dello stesso anno nasce, prima a Padova e poi a Roma, il C.U.S.I. (Centro Universitario Sportivo Italiano) e, con esso, il C.U.S. Trieste che, subito dopo, cambierà ufficialmente la sua denominazione in Centro Universitario Sportivo Trieste, secondo in Italia dopo Padova. Il 7 giugno 1947 si ha la prima Assemblea degli universitari sportivi triestini, che approva uno dei primi statuti dei C.U.S. italiani e che servirà da modello per molti altri.

1947 - Episodi memorabili

Da questo momento il C.U.S. Trieste diviene, sia in ambito locale che nazionale, uno dei massimi punti di riferimento per lo sport, non solo universitario. Rimangono memorabili tanti episodi di quegli anni, ampliati dal fatto di trovarsi in una situazione politica “diversa” all'interno del Territorio Libero di Trieste, con un’amministrazione Anglo-Americana e con grossi impatti nella politica anche non sportiva della Nazione. La partecipazione di una folta rappresentanza di atleti giuliani ai primi Giochi Universitari Mondiali di Parigi nel 1947, i Campionati Nazionali Universitari organizzati a Trieste nel 1952, le tante medaglie ottenute dal C.U.S. Trieste alle manifestazioni nazionali organizzate dal C.U.S.I avevano reso il C.U.S. Trieste una delle realtà più in vista in campo nazionale.

1954 - Una nuova classe dirigente

Il ritorno di Trieste all’Italia nel 1954, accompagnato da un momentaneo indebolimento della struttura dirigenziale del C.U.S., fece attraversare un periodo di crisi, anche politica. Che però trovò, agli inizi degli anni ’60, una decisiva svolta con l’assunzione della presidenza da parte di Franco Caggianelli, studente di Economia e Commercio, azzurro di Hockey su Prato ed appassionato dirigente di quella sezione. E’ in quegli anni che si forma una nuova classe dirigente e, già a metà degli anni ’60, nasce una coppia di persone, lo stesso Caggianelli ed il giovane assistente di Matematica e neolaureato Romano Isler, che avrebbe condotto il C.U.S. verso gli attuali traguardi raggiunti. Da una quindicina d’anni la presidenza del C.U.S. Trieste è passata allo stesso Isler, nel frattempo divenuto professore ordinario presso l’Università degli Studi di Trieste, già vicepresidente del C.U.S.I. ed ora autorevole componente del CUSI stesso. Franco Caggianelli ha assunto l’incarico di Segretario Generale e rappresenta, grazie alla sua vasta esperienza ed alla comprovata capacità, una solida garanzia per l’attività del Centro. L’acquisizione della nuova sede, messaci a disposizione dall’”Opera Universitaria”, e del palazzetto sportivo di via Monte Cengio, la riconquistata stima e fiducia da parte delle autorità accademiche e sportive, i sempre maggiori successi in campo agonistico sia universitario che federale, la conquista di numerosi titoli nazionali e di tante maglie azzurre nelle sezioni agonistiche, l’espansione continua dei servizi offerti agli studenti nell’ambito sportivo hanno fatto del C.U.S. Trieste un sodalizio sportivo all'avanguardia.

1986 - Le celebrazioni

Il C.U.S. Trieste ha celebrato, nel 1986 i suoi 40 anni dalla fondazione in un’atmosfera di intensa emozione, alla presenza dei delegati di tutta Italia, intervenuti in tale occasione a Trieste per effettuare il XLI Congresso Nazionale del C.U.S.I. ed a salutare uno dei suoi fondatori, Enzo Civelli. In tale occasione l’Aula Magna, gremita come rare volte, tributò una lunga e calorosa ovazione di omaggio al fondatore del C.U.S. Trieste e del C.U.S.I. che stava, purtroppo, spegnendosi. Dieci anni dopo, nel 1996, in occasione del 50° anniversario lo spirito di Civelli ancora aleggiava nella stessa Aula Magna, ancora una volta gremita oltre ogni aspettativa. Il prossimo anno il C.U.S. Trieste si appresta a festeggiare il 60° anno di vita e l’attuale Consiglio Direttivo ha in animo di organizzare una serie di manifestazioni che culmineranno con la presentazione di un libro fotografico (sugli ultimi dieci anni di attività) in occasione di una cerimonia che non sarà inferiore, per presenze qualificate ed intensità, alle precedenti.

2002 - L'autonomia

Nel frattempo il C.U.S.I., sempre attento all’evolversi delle situazioni sia nel campo sportivo che in quello della vita civile e politica della Nazione, ha pensato che era giunto il momento di “cambiar pelle” e di dar autonomia ai singoli C.U.S. italiani che, sino a quel momento, erano organi periferici dello stesso. Con l’approvazione del nuovo Statuto del C.U.S.I., nel 2002, sono state create la federazione nazionale, denominata Centro Universitario Sportivo Italiano (C.U.S.I.), e le Associazioni periferiche, denominate Centri Universitari Sportivi, istituiti nelle città sedi legali di Università; ognuno di essi, riconoscendosi in questo “nuovo” C.U.S.I., si è dato uno Statuto. Quello del nostro Centro è stato approvato da un’Assemblea Straordinaria, in data 19 marzo 2003, e, fattane richiesta alla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, è stato ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica di Diritto Privato con Decreto del Presidente n° 0191/Pres. del 15 giugno 2004. Ora la denominazione ufficiale è: Associazione Sportiva Dilettantistica "Centro Universitario Sportivo Trieste - C.U.S. Trieste" - Trieste. Si può ben affermare che, con questi due atti, si chiude un’era (quella iniziata nel lontano 1946 con un legame di “dipendenza” con il C.U.S.I.) e si apre un’altra più moderna, indipendente ed al passo con i tempi.

2016 - 70 anni di CUS Trieste

Nel 2016 il CUS Trieste ha celebrato l’anniversario dei 70 anni dalla sua fondazione. In tale occasione sono stati organizzati diversi eventi grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.

- Il 25 ottobre 2016 si è tenuta una cerimonia presso la Sala conferenze di rtmliving TRIESTE (ex Ospedale Militare) alla presenza del Magnifico Rettore prof. Maurizio Fermeglia, del consigliere e membro della Giunta CUSI dott. Gianluca Bianchi, del vicepresidente vicario del CONI FVG dott. Francesco Cipolla, del vicepresidente della Provincia di Trieste Igor Dolenc, dell’assessore comunale con deleghe su educazione, scuola ed università dott.ssa Angela Brandi, della rappresentante dell’ARDISS FVG dott.ssa Cristiana Cattunar, che sono stati omaggiati con una targa ricordo.

Il presidente del CUS prof. Tiziano Agostini ha illustrato brevemente alcuni dati relativi all’attività svolta dal Centro e sono stati successivamente premiati alcuni atleti che, nell’ultimo decennio, si sono distinti in diverse competizioni agonistiche quali Universiadi, Campionati mondiali universitari, Olimpiadi e Campionati mondiali giovanili.

- Abbiamo organizzato una manifestazione sportiva il 29 novembre 2016 presso l’impianto sportivo di Via Monte Cengio 2 e l’adiacente campo di Villa Ara, che ha visto la partecipazione di numerosi studenti provenienti dalle Università di Trieste, di Udine, dal Polo goriziano dell’Università di Trieste, di Koper e di Klagenfurt. Sono stati organizzati tornei di pallavolo, pallacanestro, calcio a 5 e calcio a 7 e sono stati premiati le migliori squadre ed atleti.

- Infine il 6 dicembre 2016 ha avuto luogo un evento culturale presso la Sala cinema di rtmliving TRIESTE, con la presentazione del libro “L’arte dell’equilibrista – La pratica sportiva come allenamento”. Sono intervenuti il nostro presidente prof. Tiziano Agostini, professore di psicologia presso l’Università di Trieste; il prof. Luca Grion, docente di filosofia morale presso l’Università di Udine; il prof. Franco Del Campo, professore di filosofia e due volte finalista alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968; moderatore padre Stefano Del Bove.

 

 

 

Una testimonianza di Enzo Civelli primo presidente del C.U.S. Trieste

Testimonianza (rilasciata in occasione della ricorrenza dei quarant’anni).

Già nel settembre del 1945 l’Università degli Studi di Trieste ricevette il primo invito a partecipare ad una manifestazione sportiva universitaria di Pisa: al Magnifico Rettore prof. Salvatore Satta dicemmo di non avere ancora organizzato il gruppo universitario sportivo e che prima di Natale, se anche Lui ci avesse aiutato, si sarebbe indetta un’assemblea degli universitari sportivi per l’avvio di un’attività organizzata e riconosciuta dalle Autorità Accademiche. Il Magnifico Rettore ci spronò, concedendoci anche l’uso di uno stanzino dove sistemammo vecchi mobili (un armadio, una scrivania, qualche sedia ed una “sgangheratissima” macchina da scrivere) trovati nei depositi della vecchia sede universitaria.
Si era appena svolto il 1° Congresso Universitario (Cinema Excelsior) ed era stato nominato un Direttivo nel quale ero stato chiamato a rappresentare lo sport.
In quel periodo l’Organismo rappresentativo studentesco si stava formando. Verso la fine dell’anno assunse la forma del Tribunato (Tribunatus Optatissimae Universitatis), con un Tribuno, un Consiglio Aulico (il governo) ed un Maggior Consiglio (il parlamento delle Facoltà); in parallelo sorgeva - con compiti diversi fra i quali l’assistenza, la ricreazione, ecc. – l’Associazione Universitaria, della quale il gruppo degli sportivi universitari divenne sezione. L’Associazione Universitaria ci regalò le prime maglie “gialle” colore collegato alla prima Facoltà del nostro Ateneo: Scienze Economiche e Commerciali.
Fui nominato Delegato allo sport dell’Associazione, segretario della sezione Paolo Sevieri.
Nei primi mesi del 1946 avevamo già cinque sezioni: pallacanestro, pallavolo, scherma, atletica leggera e tennis.
La prima “trasferta” del dopoguerra gli universitari sportivi triestini la fecero a Legnano, mi risulta che un “Trofeo” è ancora al CUS; la seconda a Bologna ad un Torneo di pallavolo. In sede partecipammo ad un torneo di calcio organizzato dal Caffè Stella Polare; con la pallacanestro fummo presenti nel torneo di propaganda (IIa divisione); la sezione atletica leggera organizzò le selezioni per l’eventuale partecipazione ai campionati universitari e si iniziò a lavorare per i Tornei Interfacoltà.
In tale periodo ci impegnammo anche a cercare di recuperare il materiale sportivo che era stato dato in dotazione alla Sezione Sportiva del GUF. Non trovammo nemmeno uno spillo! Chi disse che tutto era stato razziato il 26 luglio 1943, altri sostennero che le ultime cose (comprese macchine fotografiche, proiettori, macchine da scrivere, ecc.) erano sparite gli ultimi giorni dell’aprile 1945.
La denuncia alle Autorità alleate restò abbandonata in qualche cassetto e ad ogni nostro sollecito i funzionari rispondevano che si stava indagando.
In questo periodo ci si staccò dall’Associazione Universitaria e cercammo (assieme agli altri Centri: teatrale, cinematografico, rapporti con l’estero, musicale, ecc.) un collegamento con l’Organismo rappresentativo. Nel contempo a Padova (22 marzo 1946) fondammo il CUSI ed i CUS in ogni sede universitaria. Lungo e non facile fu l’impegno nostro per dimostrare la validità ed importanza di costituire subito un CUS.
Indetta un’assemblea alla quale riferii quanto deciso a Padova, trovai che molti non concordavano sulla possibilità di costituire un CUS autonomo. Comunque, da quel momento ci chiamammo CUS.
Finalmente, con l'espresso avallo dell’Organismo rappresentativo, il 7 giugno 1947 ebbe luogo, nell’aula “Venezian” dell’Università degli Studi, l’assemblea generale degli studenti universitari sportivi; come vicepresidente del CUSI presiedetti l’assemblea.
In tale sede venne formalmente riconosciuto il CUS Trieste e decisa la convocazione del Congresso degli universitari sportivi nel periodo dal 15 ottobre al 15 novembre, per l’approvazione, fra l’altro, di uno statuto definitivo. In vista dei primi campionati nazionali universitari – previsti a distanza di poco più di un mese – venne istituito un Commissariato, composto da un Commissario e da tre Vicecommissari, incaricati della segreteria, dell’organizzazione e dei collegamenti (fui eletto Commissario, Vicecommissari: Aristide Buffolini, Paolo Sevieri e Claudio Mendler) con facoltà di farsi assitere da una Commissione Tecnica Provvisoria, dallo stesso nominata. Al Maggior Consiglio del Tribunato venne demandata la nomina di un collegio di Probiviri, col compito di controllare la regolarità dell’amministrazione.
Il Commissariato venne incaricato di presentare ed illustrare la mozione conclusiva dell’Assemblea, al Magnifico Rettore prof. A.E. Cammarata ed all’Organismo Rappresentativo.
Nell’ottobre convocammo il Congresso degli Universitari Sportivi, approvammo lo Statuto definitivo che segnò il distacco dall’Organismo rappresentativo.
Il CUS Trieste potè partecipare – e lo fece con folte rappresentative, in tutte le specialità sportive, e con notevoli successi – ai primi Campionato Nazionali Universitari maschili di Bologna (luglio-agosto 1947), integrati dai Nazionali femminili di Merano (14-21 settembre 1947), ai CNU della neve di Bardonecchia; fra i primi ed i secondi, con molti atleti di queste terre, siamo stati presenti ai primi Campionati Mondiali Universitari di Parigi; seguirono dall’1 al 9 maggio 1948 i secondi Campionati Nazionali di Torino, poi Merano, ecc.
Vivevamo un periodo difficile ed eravamo alla ricerca di sostegno ed aiuti che non arrivavano se non nel 1951 con l’approvazione della legge 18-11-1951 n. 1551, ultimo comma dell’articolo 11 che recitava: “E’ consentito alle Università ed agli Istituti Superiori di richiedere contributi fino alla misura di lire 1.000 per ciascun studente in corso e fuori corso, per le attività assistenziali e sportive delle organizzazioni sportive studentesche”.
Purtroppo, la formulazione dell’art. 11 si prestava a molta interpretazioni e sorsero così le prime tensioni, i primi scontri con l’Organismo rappresentativo. Nel frattempo era sorta l’UNURI (Unione Nazionale Universitaria Rappresentativa Italiana) che chiedeva che il CUSI (fondato a Padova il 22 marzo 1946) divenisse suo Organismo e non lo si dovesse più definire organo autonomo, per cui i fondi di cui all’art. 11 della legge n° 1551 dovevano essere divisi dall’UNURI: il 23% al CUSI.
Altre circolari del Ministero della Pubblica Istruzione complicarono ancora di più le cose per cui dovemmo notevolmente ridurre le nostre attività ed impegnarci a discutere con i responsabili dell’Organismo rappresentativo locale sulla necessità delle nostre autonomie.
Comunque, riuscimmo ad organizzare sempre le gare dell’Interfacoltà, i campeggi estivi, i corsi di cultura aeronautica, potenziammo la biblioteca sportiva ed il centro studi, le nostre rappresentative presenziarono a tutti i Campionati Nazionali Universitari (sempre con ottimi risultati) ed avviammo corsi di educazione fisica, anche per le ragazze.
Nel contempo in stretta collaborazione con l’Ufficio Tecnico dell’Università (ing. Carlo Ulessi) predisponemmo il progetto ed il preventivo per la costruzione di una palestra nell’area della città universitaria. Il progetto presentato dal prof. Domenico Costa ed illustrato dall’ing. Ulessi venne approvato dal Senato accademico che ci assegnò anche l’area dove costruire l’impianto.
Purtroppo, pochi mesi dopo il Magnifico Rettore ci chiamò informandoci che i lavori non potevano iniziare (avevamo già ottenuto il contributo per i primi tre lotti) perché l’area era stata richiesta da una Facoltà che era stata sfrattata dalla vecchia sede.
Come non ricordare poi che in quel periodo funzionava all’Università (ambulatorio degli Istituti di medicina legale e del lavoro) un servizio di visite mediche preventive, di controllo ed assistenza per gli universitari che praticavano una disciplina sportiva o frequentavano i nostri Corsi di Educazione Fisica e di avviamento alle singole discipline sportive. L’incarico era stato affidato al dottor Sergio Morsani.
Sempre in quel periodo, con il sostegno del prof. Ottorino Zamparo, allora Coordinatore dell’Ufficio Educazione Fisica del Provveditorato agli Studi di Udine, cercammo di far sorgere presso l'università degli Studi di Trieste una Scuola Superiore di Educazione Fisica (va ricordato che non funzionavano ancora gli ISEF). Il progetto fu portato al Ministero della Pubblica Istruzione dall’allora Magnifico Rettore prof. Rodolfo Ambrosino e si arenò perché l’Associazione degli Insegnanti di Educazione Fisica (ANEF) vi si oppose.
Nell’impegno profuso dal CUS per tutta questa enorme mole di lavoro vanno ricordati i Collaboratori più stretti: i vice presidenti Fabio Amodeo, Silvio Ulessi e Silvano Miani; Romano Lusa, Foscarina Rozzo, Aristide Buffolini, Giorgio Brosch, Guido Coen, Giuliano Schiffrer, Ferruccio Avian, Mario Gnot, Aldo Tommasini, Silvio di Maio, Livio Verni, Mario Mioni, ecc., il dottor Enrico Polacco, il dott. Rodolfo Isler ed il dottor Aldo Combatti i quali assieme a Giorgio Cividin ed Ermanno Mari tanto si impegnarono per la buona riuscita dei Campionati Nazionali Universitari svoltisi a Trieste dal 2 al 7 settembre 1952, voluti e sostenuti dal Magnifico Rettore A.E. Cammarata. Poi del comitato organizzatore il vice presidente del CUSI dottor Ignazio Lojacono; molto ci aiutò l’allora direttore dell’Ente Provinciale del Turismo dottor Doro de Rinaldini, assieme al dottor Oscar Armani (presidente del Comitato Regionale della FIS), al dottor Bruno Lenardon ed al dottor Francesco Brunetti dell’Università. Tra quanti operarono per la buona riuscita della manifestazione ricorderò Alberto Linari, Livio Bonivento, Giuseppe Giustolisi, Giorgio Laurenzano, Dario Codermatz, Nerio Cavazzoni, Aldo Vidulich, Tullio Chersi, Guido Illeni, Bruno Crepaz, Luigi Foscan, Luciana Novaro, Tito Ponessi, Francesco Benci, Lio Cosma, Giorgio Salvano, ecc.
Tra i tecnici che operarono al CUS: Antonio Sarovich, Marsilio Vidulich, Roberto Zar, Carlo Mazza, Giuseppe Brunetti, Franco Tavolato, George Henryon, ecc.
Tra le manifestazioni di un certo livello ricordo i Campionati Nazionali Universitari di trotto (tre volte), i Campionati Italiani Universitari della vela, i soggiorni estivi ed invernali, la spedizione scientifico-alpinistica in Ala-Dag.
Con l’aiuto della stamperia dell’Università pubblicammo molte dispense di carattere tecnico e divulgativo su varie discipline sportive, nonché un bollettino che volemmo chiamare “Palestra”, nome significativo e nel contempo augurale.
(Dopo poco tempo da questo scritto Enzo Civelli – “Gim” per gli amici più cari – ci lasciò prematuramente per una grave malattia. Grazie Enzo per tutto quello che hai dato allo sport universitario italiano e, in particolar modo, allo sport universitario triestino. Seguendo la strada da te tracciata con lungimiranza e prendendo ad esempio la tua volontà e la tua caparbietà siamo riusciti a portare il “nostro” CUS a risultati eccellenti).

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