Convegno su Sport, inclusione e disabilità

Giovedì 23 settembre 2021 alle ore 10, presso l’Aula Morin dell’Edificio H2BIS - Università degli Studi di Trieste, Via Alfonso Valerio 12/1 Trieste, si è tenuto il convegno su “Sport, inclusione e disabilità” organizzato dal Centro Universitario Sportivo di Trieste nell’ambito del Progetto SIAMO SPORT, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Avviso n.1/2018 per iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art.72 del D.Lgs. 3 luglio 2017 n.117 – 2017).

 

Dopo il saluto di benvenuto da parte del Prof. Romano Isler, Presidente del CUS Trieste, e della Prof.ssa Elena Bortolotti, Delegata del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Trieste sulle politiche per l'inclusione dei bisogni speciali, sono intervenuti i vari relatori che hanno affrontato, sotto diversi punti di vista, il tema dell’inclusione sociale attraverso lo sport.

 

E’ dapprima salita sul palco la Prof.ssa Elena Gianello della ASD Calicanto ONLUS, associazione che ha l’obiettivo di aiutare i giovani a crescere nel rispetto reciproco e delle regole, senza lasciarsi condizionare da paure e pregiudizi legati alle diverse abilità, diverse razze, diverse condizioni sociali, diverse religioni.

Lo sport educativo integrato, nato a Trieste più di venti anni fa con lo scopo di migliorare la vita sociale dei giovani diversamente abili, nel corso della sua evoluzione ha saputo modificarsi e plasmarsi per andare incontro alle sempre nuove esigenze degli atleti che lo praticano con lo scopo di proporsi come attività fondamentale per la formazione e la crescita sociale dei giovani.

L’attività motoria - sportiva integrata esalta la sua funzione sociale in forma inclusiva nel far crescere, all’interno della scuola e della società giovanile, l’accettazione del “diverso da me” in tutte le sue molteplici manifestazioni, attraverso un’esperienza motoria e “socio sportiva” che diventa un valore assoluto nella vita di chi la pratica. Lo sport integrato offre a coloro che partecipano l’opportunità di:

·         capire, migliorare e valorizzare rapporti umani e di comunità;

·         migliorare una comunicazione efficace e proattiva tra persone su valori condivisi;

·         guardare, osservare, valorizzare le diversità, favorendo un’educazione per uno stile di vita sano e attivo;

·         sviluppare e valorizzare capacità e abilità presupposto per una vita indipendente.

 

E’ stato poi il turno del Prof. Luca Grion, Docente di Filosofia Morale presso l'Università di Udine, il quale ha parlato del potenziale educativo dello sport con particolare riferimento al valore dell’inclusione.

Gli adulti sono spesso divisi tra una retorica dello sport come occasione educativa alla quale affidare la maturazione dei propri figli e una prassi quotidiana imperniata sul cinismo della vittoria a tutti i costi. Quali sono i messaggi che, implicitamente, accompagnano questi modi di interpretare la pratica sportiva? Il modello di riferimento che, con maggiore frequenza, la nostra società sembra offrire alle generazioni più giovani è quello dell’uomo di successo, il cui valore viene misurato in base ai risultati che riesce a inanellare e alla visibilità che essi sanno regalare. Se vincere è l’unica cosa che conta, allora i meno dotati – quelli che, senza l’imbarazzo del politicamente corretto chiameremmo gli “scarsi” – devono accontentarsi di un posto in panchina. Certo si parlerà di diritto al gioco e di sport come di un importante veicolo di inclusione sociale, ma saranno solo parole. Se il valore di uno sportivo si misura solo in termini di risultati, quando questi non arrivano poco conta ch’egli abbia dato il meglio di sé, impegnandosi al massimo: chi perde è un perdente. La nostra società, così presa dal celebrare il successo, dimostra in modo molto persuasivo il suo disinteresse per gli sconfitti.

Il senso umano della pratica sportiva, invece, è ben più complesso e articolato, non si esaurisce con il conseguimento o meno della vittoria: comprende il valore della sfida intelligente con i propri limiti, il coraggio di sapersi mettere alla prova, l’umiltà di accettare le proprie debolezze, la solidarietà con i compagni di squadra, la lealtà con gli avversari. Tutto questo, e non solo, descrive il senso propriamente umano (e umanizzante) dell’attività sportiva. Affinché la pratica sportiva possa esprimere il suo potenziale formativo è necessario che la valenza pedagogica ed inclusiva dello sport venga riconosciuta e incoraggiata dalle istituzioni politiche e sportive.

 

Il Dott. Alberto Andriola, Delegato regionale EISI - Ente Italiano Sport Inclusivi e Coordinatore Sezione Territoriale Baskin Fvg, ha parlato delle Linee guida dello sport inclusivo, prendendo a riferimento il Baskin.

Partendo dal concetto di inclusione, intesa non semplicemente come mezzo per integrare qualcuno/a ma come modalità per rendere il contesto inclusivo, Andriola ha citato Anne Haas Dyson (professore all'Università dell'Illinois specializzato nei campi dell'alfabetizzazione, della pedagogia e dell'infanzia contemporanea e diversificata), che ha dato una definizione illuminante dell’inclusione: “E’ inclusivo quel processo in cui si parte dai punti di forza di tutti, non dai punti di debolezza; è inclusivo un processo in cui tutti hanno l’occasione, in qualche modo, di essere bravi!”. I principi base delle discipline inclusive sono l’accessibilità, l’equilibrio e la qualità. Per verificare la presenza di questi principi nella disciplina sportiva inclusiva è necessario valutare il grado di accessibilità, la differenziazione funzionale, l’equilibrio inclusivo, la qualità della partecipazione e la diffusione della pratica. Tutti questi principi, in forma più o meno sviluppata si ritrovano nella disciplina del Baskin, che ha ottenuto una buona valutazione complessiva in termini di “inclusività”.

 

Il Dott. Luca Bianchi è intervenuto in qualità di Presidente della ASD Polisportiva Fuoric’entro, un'organizzazione no-profit fondata nel 1999 da alcuni operatori del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste e da altre organizzazioni operanti in campo sociale, per attuare metodi di recupero, inclusione e prevenzione nella salute mentale attraverso la pratica dello sport. Nel corso degli anni l'associazione ha ampliato il proprio raggio d'azione, abbracciando molte aree della marginalità e della vulnerabilità sociale, con la missione di costruire percorsi di salute in rete con le organizzazioni, pubbliche e di terzo settore, che si occupano di assistenza sociale e sanitaria.

Da settembre 2019 la Polisportiva Fuoric’entro ha iniziato ufficialmente l’avventura dei BAZINGA BASKIN TRIESTE: i BAZINGA sono la prima squadra cittadina di Baskin, nata dalla partnership tra la ASD Polisportiva Fuoric’entro e la Cooperativa sociale Trieste integrazione a marchio Anffas, con il sostegno del Cus Trieste.

Il Baskin è semplicemente lo sport più inclusivo che c’è. Questo nuovo sport è stato pensato per permettere a giovani normodotati e giovani disabili di giocare nella stessa squadra (composta sia da ragazzi che da ragazze), permettendo la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disabilità (fisica e/o mentale). Il Baskin prevede l’inclusione attraverso la somma e non la sottrazione delle abilità, con l’obiettivo dell’equità nello svolgimento della pratica sportiva.

 

La Dott.ssa Annalisa Zovatto è intervenuta in rappresentanza della Cooperativa Sociale "Trieste Integrazione" a Marchio Anffas Onlus, ricordando che l’Associazione Nazionale famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali è nata nel 1958 per promuovere e tutelare i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. L’Anffas Onlus è presente su tutto il territorio nazionale ed in questi anni ha promosso un processo di autonomia che ha comportato per Trieste la costituzione di una Cooperativa Sociale a marchio Anffas Onlus, che gestisce i servizi a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

L’allenamento sportivo è un tipo di apprendimento cognitivo con componenti emotive e sociali che consente, attraverso l’acquisizione di abilità motorie generali e specifiche, di ampliare e differenziare le proprie competenze, riconoscendo alla persona con disabilità un ruolo attivo nella loro costruzione.

Il baskin, il nuoto, il basket, il calcio, le bocce, ma anche l’attività motoria di base, lo Yoga, l’Ippoterapia, il ballo di gruppo, la vela, sono tutte attività finalizzate al raggiungimento di obiettivi di crescita personale: la cura del gesto, l’efficacia dell’azione, l’acquisizione di tecniche e abilità, di schemi motori, si intrecciano con lo sviluppo di capacità relazionali (i giochi di squadra hanno bisogno dell’apporto di tutti), con il riconoscimento di regole comuni, con l’attenzione e la cura dell’altro, ma anche con il piacere provocato dal movimento, dalla riuscita, dalla propria efficacia.

 

Giulio Sajn e Patrizia Clementi della Cooperativa Sociale "Trieste Integrazione" a Marchio Anffas Onlus, hanno avuto l’onore di presentare il libro “Guida accessibile al Baskin”, scritto assieme a Matteo Bernobich con la traduzione in CCA (Comunicazione Aumentativa Alternata) della stessa Clementi.

I presupposti per scrivere una guida accessibile al Baskin sono inclusione, appartenenza e consapevolezza.

Per inclusione non si intende solamente saper accogliere tutti (integrazione), ma anche costruire dei percorsi che valorizzano tutti. Non si tratta semplicemente di mettere tutti dentro ad una squadra, perché le persone con disabilità potrebbero essere esclusi da dentro, ad esempio: “sono nella squadra, ma nessuno mi passa la palla…”. Pertanto l’inclusione "è l'ampliamento dell'orizzonte nella riconquista di un senso di appartenenza (A. Canevaro 2009).

Nello scrivere questo libro, la sfida è stata quella di cercare di superare le barriere culturali e sociali nel tentativo di offrire gli strumenti adatti ad acquisire una maggior consapevolezza. Si è lavorato sull’accessibilità del regolamento del Baskin insieme alle Persone con disabilità, secondo il Principio di Partecipazione, il «nulla su di noi, senza di noi», per cui le Persone stesse ci hanno indicato che cosa era difficile da capire per loro e di che cosa avevano bisogno per capire le informazioni contenute nel regolamento del Baskin.

 

Abbiamo poi avuto il piacere di ricevere la testimonianza diretta di Claudia Smillovich, studentessa dell’Università degli studi di Trieste che si sta laureando con una tesi proprio sul Baskin.

La Smillovich ha raccontato che dall’età di sette anni pratica attività equestre, ricordando la grande emozione provata la prima volta che è salita a cavallo, realizzando di “essere su una cosa tanto più grande di me” e da lì poter “vedere il mondo dall’alto”.

La studentessa ha poi proseguito parlando della sua esperienza sportiva di Baskin presso la palestra del CUS Trieste. Del Baskin apprezza il fatto che sia uno sport inclusivo nel quale ogni atleta è messo nelle condizioni di gioco a lui più idonee per poter esprimersi al meglio. Inoltre, indipendentemente dal contributo di ogni singolo giocatore, il risultato finale è della squadra. Un contributo decisivo alla riuscita dell’attività è dato dall’allenatore e dagli educatori che fanno comprendere all’atleta che lo sbaglio non è una cosa della quale vergognarsi, bensì uno stimolo che porta a migliorare e a migliorarsi accrescendo in questo modo l’autostima della persona.

 

E’ intervenuto infine il dott. Giulio Caggianelli, responsabile territoriale del Progetto SIAMO SPORT – CUS Trieste il quale ha ringraziato tutti i partecipanti e, nel ricordare che tale progetto è finanziato dal CUSI e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha ribadito l’importanza dei valori dell’inclusione, dell’etica dello sport e della necessità di sensibilizzare quanto più possibile la collettività, in particolare i giovani, sul tema della disabilità e dell’inclusione.

Per chi fosse interessato, ricordiamo che i BAZINGA BASKIN TRIESTE si allenano ogni sabato mattina dalle ore 10 alle 12 presso la palestra del CUS Trieste, sita in Via Monte Cengio 2 a Trieste. Per informazioni telefonare allo 040.5587651 o inviare un'email a cus@units.it

 

Video

Per vedere i video del convegno visitate il nostro canale Youtube:

https://www.youtube.com/channel/UCo7QbrsIdacqnaEzKrwl9HQ