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OK Informativa estesa cookieTestimonianza (rilasciata in occasione della ricorrenza dei quarant’anni).
Già nel settembre del 1945 l’Università degli Studi di Trieste ricevette il primo invito a partecipare ad una manifestazione sportiva universitaria di Pisa: al Magnifico Rettore prof. Salvatore Satta dicemmo di non avere ancora organizzato il gruppo universitario sportivo e che prima di Natale, se anche Lui ci avesse aiutato, si sarebbe indetta un’assemblea degli universitari sportivi per l’avvio di un’attività organizzata e riconosciuta dalle Autorità Accademiche. Il Magnifico Rettore ci spronò, concedendoci anche l’uso di uno stanzino dove sistemammo vecchi mobili (un armadio, una scrivania, qualche sedia ed una “sgangheratissima” macchina da scrivere) trovati nei depositi della vecchia sede universitaria.
Si era appena svolto il 1° Congresso Universitario (Cinema Excelsior) ed era stato nominato un Direttivo nel quale ero stato chiamato a rappresentare lo sport.
In quel periodo l’Organismo rappresentativo studentesco si stava formando. Verso la fine dell’anno assunse la forma del Tribunato (Tribunatus Optatissimae Universitatis), con un Tribuno, un Consiglio Aulico (il governo) ed un Maggior Consiglio (il parlamento delle Facoltà); in parallelo sorgeva - con compiti diversi fra i quali l’assistenza, la ricreazione, ecc. – l’Associazione Universitaria, della quale il gruppo degli sportivi universitari divenne sezione. L’Associazione Universitaria ci regalò le prime maglie “gialle” colore collegato alla prima Facoltà del nostro Ateneo: Scienze Economiche e Commerciali.
Fui nominato Delegato allo sport dell’Associazione, segretario della sezione Paolo Sevieri.
Nei primi mesi del 1946 avevamo già cinque sezioni: pallacanestro, pallavolo, scherma, atletica leggera e tennis.
La prima “trasferta” del dopoguerra gli universitari sportivi triestini la fecero a Legnano, mi risulta che un “Trofeo” è ancora al CUS; la seconda a Bologna ad un Torneo di pallavolo. In sede partecipammo ad un torneo di calcio organizzato dal Caffè Stella Polare; con la pallacanestro fummo presenti nel torneo di propaganda (IIa divisione); la sezione atletica leggera organizzò le selezioni per l’eventuale partecipazione ai campionati universitari e si iniziò a lavorare per i Tornei Interfacoltà.
In tale periodo ci impegnammo anche a cercare di recuperare il materiale sportivo che era stato dato in dotazione alla Sezione Sportiva del GUF. Non trovammo nemmeno uno spillo! Chi disse che tutto era stato razziato il 26 luglio 1943, altri sostennero che le ultime cose (comprese macchine fotografiche, proiettori, macchine da scrivere, ecc.) erano sparite gli ultimi giorni dell’aprile 1945.
La denuncia alle Autorità alleate restò abbandonata in qualche cassetto e ad ogni nostro sollecito i funzionari rispondevano che si stava indagando.
In questo periodo ci si staccò dall’Associazione Universitaria e cercammo (assieme agli altri Centri: teatrale, cinematografico, rapporti con l’estero, musicale, ecc.) un collegamento con l’Organismo rappresentativo. Nel contempo a Padova (22 marzo 1946) fondammo il CUSI ed i CUS in ogni sede universitaria. Lungo e non facile fu l’impegno nostro per dimostrare la validità ed importanza di costituire subito un CUS.
Indetta un’assemblea alla quale riferii quanto deciso a Padova, trovai che molti non concordavano sulla possibilità di costituire un CUS autonomo. Comunque, da quel momento ci chiamammo CUS.
Finalmente, con l'espresso avallo dell’Organismo rappresentativo, il 7 giugno 1947 ebbe luogo, nell’aula “Venezian” dell’Università degli Studi, l’assemblea generale degli studenti universitari sportivi; come vicepresidente del CUSI presiedetti l’assemblea.
In tale sede venne formalmente riconosciuto il CUS Trieste e decisa la convocazione del Congresso degli universitari sportivi nel periodo dal 15 ottobre al 15 novembre, per l’approvazione, fra l’altro, di uno statuto definitivo. In vista dei primi campionati nazionali universitari – previsti a distanza di poco più di un mese – venne istituito un Commissariato, composto da un Commissario e da tre Vicecommissari, incaricati della segreteria, dell’organizzazione e dei collegamenti (fui eletto Commissario, Vicecommissari: Aristide Buffolini, Paolo Sevieri e Claudio Mendler) con facoltà di farsi assitere da una Commissione Tecnica Provvisoria, dallo stesso nominata. Al Maggior Consiglio del Tribunato venne demandata la nomina di un collegio di Probiviri, col compito di controllare la regolarità dell’amministrazione.
Il Commissariato venne incaricato di presentare ed illustrare la mozione conclusiva dell’Assemblea, al Magnifico Rettore prof. A.E. Cammarata ed all’Organismo Rappresentativo.
Nell’ottobre convocammo il Congresso degli Universitari Sportivi, approvammo lo Statuto definitivo che segnò il distacco dall’Organismo rappresentativo.
Il CUS Trieste potè partecipare – e lo fece con folte rappresentative, in tutte le specialità sportive, e con notevoli successi – ai primi Campionato Nazionali Universitari maschili di Bologna (luglio-agosto 1947), integrati dai Nazionali femminili di Merano (14-21 settembre 1947), ai CNU della neve di Bardonecchia; fra i primi ed i secondi, con molti atleti di queste terre, siamo stati presenti ai primi Campionati Mondiali Universitari di Parigi; seguirono dall’1 al 9 maggio 1948 i secondi Campionati Nazionali di Torino, poi Merano, ecc.
Vivevamo un periodo difficile ed eravamo alla ricerca di sostegno ed aiuti che non arrivavano se non nel 1951 con l’approvazione della legge 18-11-1951 n. 1551, ultimo comma dell’articolo 11 che recitava: “E’ consentito alle Università ed agli Istituti Superiori di richiedere contributi fino alla misura di lire 1.000 per ciascun studente in corso e fuori corso, per le attività assistenziali e sportive delle organizzazioni sportive studentesche”.
Purtroppo, la formulazione dell’art. 11 si prestava a molta interpretazioni e sorsero così le prime tensioni, i primi scontri con l’Organismo rappresentativo. Nel frattempo era sorta l’UNURI (Unione Nazionale Universitaria Rappresentativa Italiana) che chiedeva che il CUSI (fondato a Padova il 22 marzo 1946) divenisse suo Organismo e non lo si dovesse più definire organo autonomo, per cui i fondi di cui all’art. 11 della legge n° 1551 dovevano essere divisi dall’UNURI: il 23% al CUSI.
Altre circolari del Ministero della Pubblica Istruzione complicarono ancora di più le cose per cui dovemmo notevolmente ridurre le nostre attività ed impegnarci a discutere con i responsabili dell’Organismo rappresentativo locale sulla necessità delle nostre autonomie.
Comunque, riuscimmo ad organizzare sempre le gare dell’Interfacoltà, i campeggi estivi, i corsi di cultura aeronautica, potenziammo la biblioteca sportiva ed il centro studi, le nostre rappresentative presenziarono a tutti i Campionati Nazionali Universitari (sempre con ottimi risultati) ed avviammo corsi di educazione fisica, anche per le ragazze.
Nel contempo in stretta collaborazione con l’Ufficio Tecnico dell’Università (ing. Carlo Ulessi) predisponemmo il progetto ed il preventivo per la costruzione di una palestra nell’area della città universitaria. Il progetto presentato dal prof. Domenico Costa ed illustrato dall’ing. Ulessi venne approvato dal Senato accademico che ci assegnò anche l’area dove costruire l’impianto.
Purtroppo, pochi mesi dopo il Magnifico Rettore ci chiamò informandoci che i lavori non potevano iniziare (avevamo già ottenuto il contributo per i primi tre lotti) perché l’area era stata richiesta da una Facoltà che era stata sfrattata dalla vecchia sede.
Come non ricordare poi che in quel periodo funzionava all’Università (ambulatorio degli Istituti di medicina legale e del lavoro) un servizio di visite mediche preventive, di controllo ed assistenza per gli universitari che praticavano una disciplina sportiva o frequentavano i nostri Corsi di Educazione Fisica e di avviamento alle singole discipline sportive. L’incarico era stato affidato al dottor Sergio Morsani.
Sempre in quel periodo, con il sostegno del prof. Ottorino Zamparo, allora Coordinatore dell’Ufficio Educazione Fisica del Provveditorato agli Studi di Udine, cercammo di far sorgere presso l'università degli Studi di Trieste una Scuola Superiore di Educazione Fisica (va ricordato che non funzionavano ancora gli ISEF). Il progetto fu portato al Ministero della Pubblica Istruzione dall’allora Magnifico Rettore prof. Rodolfo Ambrosino e si arenò perché l’Associazione degli Insegnanti di Educazione Fisica (ANEF) vi si oppose.
Nell’impegno profuso dal CUS per tutta questa enorme mole di lavoro vanno ricordati i Collaboratori più stretti: i vice presidenti Fabio Amodeo, Silvio Ulessi e Silvano Miani; Romano Lusa, Foscarina Rozzo, Aristide Buffolini, Giorgio Brosch, Guido Coen, Giuliano Schiffrer, Ferruccio Avian, Mario Gnot, Aldo Tommasini, Silvio di Maio, Livio Verni, Mario Mioni, ecc., il dottor Enrico Polacco, il dott. Rodolfo Isler ed il dottor Aldo Combatti i quali assieme a Giorgio Cividin ed Ermanno Mari tanto si impegnarono per la buona riuscita dei Campionati Nazionali Universitari svoltisi a Trieste dal 2 al 7 settembre 1952, voluti e sostenuti dal Magnifico Rettore A.E. Cammarata. Poi del comitato organizzatore il vice presidente del CUSI dottor Ignazio Lojacono; molto ci aiutò l’allora direttore dell’Ente Provinciale del Turismo dottor Doro de Rinaldini, assieme al dottor Oscar Armani (presidente del Comitato Regionale della FIS), al dottor Bruno Lenardon ed al dottor Francesco Brunetti dell’Università. Tra quanti operarono per la buona riuscita della manifestazione ricorderò Alberto Linari, Livio Bonivento, Giuseppe Giustolisi, Giorgio Laurenzano, Dario Codermatz, Nerio Cavazzoni, Aldo Vidulich, Tullio Chersi, Guido Illeni, Bruno Crepaz, Luigi Foscan, Luciana Novaro, Tito Ponessi, Francesco Benci, Lio Cosma, Giorgio Salvano, ecc.
Tra i tecnici che operarono al CUS: Antonio Sarovich, Marsilio Vidulich, Roberto Zar, Carlo Mazza, Giuseppe Brunetti, Franco Tavolato, George Henryon, ecc.
Tra le manifestazioni di un certo livello ricordo i Campionati Nazionali Universitari di trotto (tre volte), i Campionati Italiani Universitari della vela, i soggiorni estivi ed invernali, la spedizione scientifico-alpinistica in Ala-Dag.
Con l’aiuto della stamperia dell’Università pubblicammo molte dispense di carattere tecnico e divulgativo su varie discipline sportive, nonché un bollettino che volemmo chiamare “Palestra”, nome significativo e nel contempo augurale.
(Dopo poco tempo da questo scritto Enzo Civelli – “Gim” per gli amici più cari – ci lasciò prematuramente per una grave malattia. Grazie Enzo per tutto quello che hai dato allo sport universitario italiano e, in particolar modo, allo sport universitario triestino. Seguendo la strada da te tracciata con lungimiranza e prendendo ad esempio la tua volontà e la tua caparbietà siamo riusciti a portare il “nostro” CUS a risultati eccellenti).